Raramente in tanti anni sono uscito dal campo così fiero dei ragazzi dopo una sconfitta. Non ho mai creduto che l’importante fosse partecipare, si gioca per vincere e quando si soccombe l’amarezza è tanta. Eppure quello che hanno offerto i Fighting Ducks nel secondo tempo della partita disputata contro i Minatori Cave ha avuto qualcosa di epico, qualcosa che ha colorato la sera e il cuore, qualcosa di cui andare fieri e che conferma i nostri più rosei sogni. I giovani Fighting Ducks, dopo la prova solida e di carattere che ha portato la vittoria corsara a Cagliari, hanno oggi confermato la pasta di cui son fatti e forse mostrato qualcosa in più.

In un primo quarto caratterizzato da un inizio incerto i nostri ragazzi, intimiditi dalla stazza degli avversari e dalla loro soverchiante fisicità in alcuni comparti, subiscono da subito il primo td con una percussione centrale dei Minatori che taglia come il burro la nostra D. I padroni di casa dopo aver segnato con l’attacco bissano con la difesa strippando la palla dalle mani del nostro rb giunto in red zone e volando a marcare il secondo td 13-0 Un td annullato (giustamente) per un piede messo oltre la linea durante la corsa e un secondo sanguinoso fumble, annullano le yards che pure l’ Offense Ducks macinava per lo più con sweep per qualche pugno di yards-gain e qualche short pass sull’ esterno. Qualche bomba lanciata sul profondo in traiettorie fly risultava costantemente incompleta, aiutava a tenere onesta la secondaria di Cave ma nell’ insieme la squadra sembrava non avere la consistenza e la forza necessaria soprattutto nei momenti cruciali per impensierire padroni di casa forti, esperti, motivati e decisi ad affondare il colpo. E’ stato così che su un ennesimo drive “corri-forte-al-centro” in una serie offensiva di drive che avrebbe inorgoglito Mike Dikta, i Minatori piegano le mani e la strenua resistenza dei F.Ducks e segnano il 19-0. Si infortuna anche una delle nostre linee (Longo) e una ambulanza malinconicamente lo porta in ospedale. Il 25-0 è un punto esclamativo annichilente sulla supremazia dei padroni di casa che chiude il primo tempo.

Nemmeno a dirlo ottenuto ancora incornando la difesa capitolina che appare francamente in affanno e malconcia dopo 1 tempo di colpi duri e placcaggi estenuanti per contrapporsi al power football dell’ avversario. Il deflusso negli spogliatoi è apparso a molti come la campana del gong che salva un pugile oramai allo stremo. I Fighting Ducks forse per la prima volta in questo anno stavano davvero assaggiando cosa volesse dire giocare una terza divisione e non un campionato under. Con un evidente gap muscolare da sfruttare e grazie all’efficacia assoluta di uno schema di gioco che non lasciava spazio a fronzoli, i padroni di casa stavano impartendo una severa lezione a una talentuosa ma inadeguata ciurma di volenterosi ragazzini. La speranza per noi spettatori e tifosi era “non prenderne troppe”, non rovinare con una debacle quanto di bello costruito in questo inizio stagione e in questo delicato momento di fusione tra i giovani di due diverse realtà. Mai ci saremmo aspettati quanto invece è accaduto in un secondo tempo che a dispetto di ogni tabellone si iscrive già da oggi nella favola bella di un gruppo fantastico.

Come accaduto nella partita del campionato under 19 contro Bari è uno straripante Eugenio Mannato a suonare la carica. Schierato in cabina di regia anche in relazione alla sua velocità elusiva come scrambler e alla capacità di leggere i blocchi e correre nello spazio, Eugenio sciabola il fulgore di quella grinta e quell’ indole da condottiero che pure lo connota ma di cui forse ancora non ha preso coscenza. E’ su un 4° e corto che i Ducks decidono di non pantare, di giocare nonostante tutto, è in quel momento che…tutto cambia. Una fake hand off e poi tra le linee pesanti di Cave Eugenio corre, scivola il 22 in maglia bianca, elude un placcaggio, uno lo rompe e si invola inarrestabile in td. 25-8 e la voglia di combattere ancora. Sale d’improvviso la stamina, la grinta e la determinazione della D bianca, una squadra costretta a indietreggiare impotente per due tempi appare ora per incanto (e aggiustamenti del Coaching staff) capace di penetrazioni, di colpire più forte e meglio, raddoppiando o triplicando i placcaggi verso runners che come sempre emergevano come proiettili tra le colonne possenti delle linee offensive.

I ragazzi mettono finalmente da parte la paura reverenziale, le incertezze, i calcoli, i Ducks appaiono ora finalmente, splendidamente in modalità FIGHT. Si vedono cb rimontare su corse centrali per aiutare i compagni, linee difensive e LB stringono la pressione sul qb, il clangore dei caschi e delle armature sale di decibel così come i grugniti degli atleti legati sul sintetico del campo. E’ un intercetto di Eugenio che schiocca come un colpo di frusta sulla gara. I Minatori giocano per una volta un gioco che non sono abituati a fare, un lancio al posto della solita corsa, la palla vola alta con molta aria sotto la pancia sulle 30 offensive, il 22 si inarca le mani in alto, presa ferma l’ovale…e la gara si riapre Tiziano Mannato corre, vola, è imprendibile, 25-18 I padroni di casa non ci stanno. Risalgono con impeto il campo e sembrano destinati a un ineluttabile td . Lo penso io… non i ragazzi in campo. E’ su una corsa del possente Rb dei Minatori a 3 yards dal td che la diga dei Fighting dice stop: con un placcaggio ben portato nel traffico i nostri provocano un fumble e lo recuperano. I Ducks salgono di livello anche in attacco facendo mostra di un gioco offensivo variegato ed efficace, frutto di un mix di corse laterali, qualche passaggio spesso raccolto da un ottimo Carbone e le letali bootleg del qb laziale. La difesa di Cave dopo aver capitolato 2 volte va un poco in confusione e all’ inizio del 3° quarto incassa il terzo grazie ad una corsa ubriacante che frutta il td del 25-24. Che spettacolo. Tutto è riaperto dice lo speaker . Tutto è possibile. E’ il quarto quarto, i Minatori sono una squadra vincente e preparata, non perdono la testa e mettono sul campo tutta la loro forza e determinazione per non essere travolti dopo aver pregustato un facile trionfo. Tornano a correre e correre. La D Ducks li contiene, li costringe a un 4° e inch. Questo forse lo snodo finale dell’ incontro in termini di risultato. I padroni di casa al termine della ennesima corsa centrale e di una furibonda mischia ..chiudono il down e ritrovano inerzia. In breve trovano sempre su corsa la via del td. 33-24. Nel tentativo di reagire i Ducks poco dopo lanciano un pass fuori misura e mirabilmente intercettato dal backfield avversario. Mentre il 4° finale scivola verso la fine i Minatori dopo esser stati di fatto agganciati inaspettatamente, gridano la loro gioia siglando un rush td per un rassicurante 40-24.

Tutto finito? No. Proprio sul finale, quando i lividi di un incontro estremamente fisico avrebbero dovuto smorzare gli ardori, ancora ed inesauribili i Ducks con un big play su corsa segnano il 40-30. E’ il fischio dell’ arbitro il gong che chiude un incontro spettacolare intenso e pieno di colpi di scena. Testa alta e mani a battere il 5 ai vincitori dell’ incontro Minatori, la schiera dei Fighting Ducks esce dal campo in una sera che ha insegnato quanto possono dare se solo ci credono dall’ inizio. Ci ha detto quanto cuore c’e’ in questi under 20 che non hanno mollato pur sul baratro di un 25-0 foriero di possibile cappotto. Che non hanno avuto paure o meglio che le paure hanno vinto. Così si cresce. Ragazzi che hanno trovato gli uni negli altri il coraggio per risalire la china, mettere a score 4 td in 2 quarti contro una squadra che 4 td non li aveva subiti in 3 incontri. Freschi della loro giovinezza, spinti da un palpabile entusiasmo, Under 19 tra cui 16-17 enni ancora freschi di five man, in questi primi 3 incontri disputati e soprattutto in quest’ultimo sono cresciuti come in intere stagioni,nelle difficoltà e negli sforzi affrontati assieme due grandi storie si sono fuse in uno spirito solo. 1W-2L il record attuale dei nostri ragazzi e la eventuale qualificazione per il secondo posto nel girone tutto da giocare nelle prossime 3 partite contro LegioXIII e Sirbons.

Nessuno può dire quale sarà il risultato alla fine di questo percorso, ma mai come in questa serata c’e’ odore di buono attorno a questo progetto che guarda lontano e si può comprendere come l’importante per questa “giovanile nel mondo della CIF” è adesso il viaggio, non la sua conclusione.

Maurizio Elisio