Siamo 22-22
I Crusaders calciano per la trasformazione.
Di calci ne hanno già sbagliati 2 nel secondo tempo..
Mi dico che sarà lo stesso. Lo prego.
Sono proprio dietro ai pali.
La palla seppur rotolando nel cielo con uno spin improbabile si alza tra di loro.
Per un interminabile istante ho creduto (voluto) che quella sagoma roteante e goffa non avesse la forza,
voluto (creduto) che si sarebbe smorzata a un alito dalla loro vittoria e ci avrebbe regalato ancora una possibilità.
Ma le possibilità erano finite invece.
E quell’ ovale brutto come una prima sconfitta in arrivo ha inesorabilmente varcato i pali e disegnato il definitvo 22-23 sul tabellone.
Ed eccoci giunti quindi all’ epilogo di questa ennesima battaglia combattuta sul filo dei nervi e delle emozioni.
I Crociati venuti dalla sardegna sono in tripudio per aver alla fine prevalso per quel singolo punto di trasformazione messo a segno nell’ ennesimo tempo supplementare affrontato dai padroni di casa capitolini.
Ma del resto per un punto, per un calcio, per un dettaglio si vince ..o si perde.
Del resto lo sport come la vita è fatto di momenti non di recriminazioni, di fatti e non di ipotesi ex post.
Vale quando si vince,
Vale quando si perde.
Ed eccoli qui i nostri forti avversari al centro del campo a festeggiare, abbracci di felicità e sudore che solo domenica scorsa erano i nostri… penso.
Vedo i nostri ragazzi andare a raccogliere gli applausi di un pubblico che li ha visti lottare sino all’ ultimo secondo del tempo supplementare.
Le squadre sfilano al centro del campo per i saluti tra atleti e allenatori dei due team.
Si scambiano un abbraccio, un sorriso, una pacca sulla spalla e parole assieme .
Nulla è artefatto in questo rito..
Come avviene sempre al termine di una dura battaglia.
Come avviene spontaneamente quando hai dato tutto e l’aggressività lascia lo spazio a quel senso di condivisione per questa passione che ci accomuna tutti e ci rende fratelli.
Un bello spettacolo vedervi così, nonostante la prima sconfitta incassata che brucia in questo bel tramonto di primavera.
Mi preparo ad andare via.
Cerco le chiavi della macchina e già penso al mio rientro mentre le immagini di 3 ore di gara fanno il mulinello nel gorgo della memoria e pian piano sedimenteranno nel palinsesto di una cronaca a venire.
Non saprei che titolo dare a questo pomeriggio.
Non saprei di che tinta dipingerlo.
Mentre sono spalle al campo, sento i Crociati cantare un qualcosa di nuovo.
Gridano in circolo e cantano
All’ inizio non capisco, mi fermo e ascolto meglio
“ i lllove you babyyyy…nananana na ..I love you babyyyy”
E’ la canzone di Gloria Gaynor..
“Si ragazzi proprio così..” penso..
La risposta e un titolo di testa a questo pomeriggio.. me lo avete dato voi.

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E’ stata una partita strana quella appena finita.
Non bella, non spettacolare ma nervosa, fatta di sussulti e grandi pause.
Giocata da attacchi capaci di metter punti in un unico quarto, il secondo, per poi rimanere assolutamente a secco per il 1°, 3° e 4° quarto.
I due punti letali che sono valsi il pareggio crociato nell’ inizio della ripresa sono infatti opera di una “auto safety” Laziale.

Un primo quarto dalle polveri assolutamente bagnate con gli ospiti intenti a giocare inutili e previste corse laterali contenute senza grandi problemi dalla agile difesa laziale, con i padroni di casa senza la benché minima di un ritmo nel loro gioco.
Le corse troppo penalizzate dalla assenza di Berrotta e Silvestri, i lanci estemporanei e poco efficaci.
0-0 allora, un po’ come dire “meglio così che peggio”.
E’ un errore tecnico a inizio secondo quarto, uno dei molti commessi dai Fighting Ducks in questo pomeriggio di snap imprecisi ed hand off precari, a donare la palla ai Crusaders sulle 25 yards offensive ed accendere le polveri della pirotecnica prosecuzione dell’ unico quarto in cui gli attacchi “hanno venduto i biglietti”.
2 corse laterali sviluppate con pitch ben eseguiti, un lancio corto e una qb sneak valevano rapidamente il vantaggio ospite.
0-7


La risposta dei Fighting appare basata più sul cuore e sul carattere dei ragazzi che non su una solida base di gioco.
Le corse appaiono stentate, i veloci LB e le secondarie dei Crusaders non permettono le scorribande viste operare contro la Legio e I Minatori dal nostro eclettico qb Proietti;
i lanci per lo piu’ in fly sulla sideline per Carbone sono una fonte di guadagno intermittente come la propulsione di un motore ingolfato.
E’ un ulteriore errore in fase di gestione della palla nel backfield capitolino a regalare un fumble ai Crociati.
E’ un lampo , quello che saetta nel cuore della difesa laziale.
I Crusaders con chirurgica e inaspettata precisione mettono a segno un td pass di oltre 30 yards.
Sembra un fendente Crociato nel cuore dei Fighetrs.
La stagnante parità di oltre 20 minuti di gioco si tramuta per sortilegio in un 14-0 demoralizzante.
Ma si sa..
Chi ha visto le partite dei Ducks perlomeno lo sa..
Mai dare due segnature di stacco ai Paperi…

È un po’ come “la regola del Cavaliere nero” (per chi la conosce)..meglio non farli incazzare.
Lo urlano anche agli allenatori dei Crusaders sulla sideline ai loro ragazzi vedendoli festeggiare per il doppio vantaggio a 2 minuti dalla fine del primo tempo..
“attenti, questi non mollano…”
Detto fatto.


I Paperi distratti blandi e balbettanti di 1 quarto e mezzo mettono casco e armatura davvero,
davvero Fighters stavolta e in 1 minuto…
Casanova su corsa finalmente potente e frontale, Proietti che imbecca Bortolotto con un lancio magistralmente ricevuto in td zone, Nati che lo trasforma da 2..
8-14
Basta così per il primo tempo?
NO.
Onside kick.
Palla recuperata, proprio come con la Legio nel convulso e bellissimo finale.
Ci stropicciamo tutti gli occhi,
ma sono gli stessi di prima?
Edorado Nati corre per 15 yards,
mancano 25 secondi.
Proietti porta la palla avanti guadagna la sideline.
Passaggio veloce su Panzini.
Non basta ancora.
Passaggio in td ancora per Bortolotto.
Si trasforma da 2
I Crociati cercano di opporsi
Ma quando i Ducks giocano sulle ali dell’ entusiasmo e danno fondo al loro grande serbatoio di talento e determinazione..sono ingiocabili.
Trasformazione riuscita.
16-14
E termina il primo tempo.

E forse è proprio questo inopportuno stop a bloccare la cavalcata verso la vittoria dei ragazzi romani.
Sorpassato l’avversario quasi troppo presto rispetto alle recenti due gare pur vinte, andati negli spogliatoi quasi appagati, la pausa non giova.
Nell’ intervallo la squadra isolana, che è apparsa solida e grintosa, riacquisisce l’equilibrio che aveva mantenuto per gran parte della prima frazione.

All inizio del terzo quarto è un errore di gioventù dei Fighters a portare in dono il pareggio agli ospiti.
Una corsa condotta oltre la sideline non avendo oltrepassato il perimetro della propria end zone da parte di uno dei nostri ragazzi frutta all’ avversario i 2 punti che mancavano
16-16
Dopo il pareggio la partita è dominata dalle due difese con attacchi asfittici e molto nervosismo in campo.

La difesa dei Fighting Ducks, leggera e dinamica non patisce le corse in sweep dell’avversario così come raramente subisce il passing game ospite.
I crociati per contro riescono a contenere con efficacia l’agilissimo Proietti , coprendo con efficacia sul profondo e costringendo spesso il qb romano a lanci su giochi rotti che cadono per lo piu’ incompleti.

Sugli scudi, in questa fase delicata e tesissima della gara, il punting team dei Crusaders che grazie ad un punter meritevole della massima serie riuscivano a impedire qualsiasi forma di ritorno ai ragazzi romani, relegando l’inizio di molti drive dei Ducks all’ interno delle proprie 5 yards.
Ovvero spalle al muro.

Nel quarto il corpo a corpo si fa serrato con i Ducks che sembrano risalire il campo e assestare la zampata finale ma subiscono un sanguinosissimo intercetto;
i Crusaders che bloccano quasi un punt Laziale calciato dall’ interno della end zone e poi all’ interno della red zone non riescono ad avanzare per la grintosa reazione della Difesa dei Fighting, sbagliando infine il field goal del vantaggio e della possibile vittoria.
Qualche eccesso di agonismo provoca un accenno di rissa tra le due formazioni ma l’incontro prosegue comunque nei binari di uno spinto ma sano agonismo.
Una ennesima pessima posizione di campo per i Fighting regala ai Crusaders la possibilità di ricevere il conseguente punt nella red zona in range di field goal.
Siamo nel finale, ogni azione può decidere la partita.
Mancano 20 secondi
I ragazzi sardi tentano di chiuderla.
L’inesauribile difesa dei DUcks ancora una volta li repsinge,li tiene lontani dalla end zone.
I Crociati calciano a 3 secondi dal fine gara il loro secondo Field goal.
E’ un match point.
La palla esce dalla mischia..ma e’ bassa e laterale..
Esulto già prima che finisca la sua inutile corsa.
La prospettiva di un secondo e consecutivo tempo supplementare per i Ducks diviene ora una certezza
16-16 final score e così sia.
Nel tempo supplementare così come con la Legio iniziamo noi.

Non facciamo a tempo a “iniziare a soffrire” che Proietti con un unico e limpido lancio da 25 yards imbecca il ricevitore e ci porta finalmente in vantaggio.
22-16
A un passo da una possibile, ubriacante vittoria.
Silvestri non c’e’. Non abbiamo kicker,
tutto o niente…come domenica.
Trasformazione da 2
Cerco il posto esatto della scorsa domenica.
Ho persino lo stesso maglione anche a dispetto della temperatura primaverile.
Ma cosa non si fa per questo manipolo di personali eroi?
Ecco lo snap
Spero che magicamente, come in un film di quelli che riavvolgi ancora e ancora perche’ ti piace il finale, la palla sia recapitata a uno qualsiasi dei nostri.
Invece no.
22-16 rimane.
Avanti ma non abbastanza forse.
Forse.
“Se li blocchiamo abbiamo vinto” urla uno dei nostri ragazzi
Se non li bloccate possono calciare tra i pali ..mi ritrovo a pensare..
Ma e’ un pensiero scomodo, lo scaccio via.
I Crociati lanciano la loro ultima carica.
E’ un pass corto quello che li porta a un 2ndo e 5
Ancora c’e’ molto da difendere.. in fondo ragazzi e sono 2 quarti che li tenete inchiodati.
Fatelo una volta ancora. Dai.
Ma il secondo e 5 lo sviluppano con una ennesima corsa in scivolamento laterale.
Non so perche’ ma gli OLB non rimontano, il CB viene spinto indietro…
Sono a 2 yard dal td (siamo a 2 yd dalla sconfitta dice uno spiffero dentro me)
Sulla linea di scrimmage le linee si preparano per l’ultimo assalto.
Ho il fiato sospeso e la gola brucia per le tante urla di incitamento.
Ma oramai siamo alla resa dei conti.
I Crociati caricano a elmo basso.
Una qb sneak, il colpo secco del loro capitano contro il casco di Edoardo che tenta disperatamente di tenerlo sulla linea.
TD.
22-22
Come all’ inizio di questo racconto.
Il resto lo avete letto all’ inizio..
La palla brutta e pigra che c entra i pali
Il 23 che clocca sul tabellone e che decreta la nostra prima sconfitta.

Oggi rendiamo tutti i meritati onori ai Crusaders,nostri nuovi compagni di leadship nel girone e prepariamoci a sbarcare nell’ isola dove daremo tutto per andarci a riprendere la vittoria sfuggita oggi.

Cantano i vincitori, una canzone di Gloria Gaynor,
“ i lllove you babyyyy…nananana na ..I love you babyyyy”
e al fondo della inevitabile amarezza per un deludente finale trovo tutto sommato un sorriso.
Lo canto anche io
I love you babies
O si…


Amo la vostra faccia sudata e sporca, quella che vedo ora che avete tolto i caschi e sulla pelle emergono i segni di questa ennesima battaglia.
Amo la “garra” che avete dimostrato anche oggi.
Siete angeli dalle mani sporche di fango,
siete talento e ardore,
voi che non c’e’ tempo o avversario in grado di frenarvi quando accendete i motori,
voi che non morite mai, che anche in giornate opache come queste, privi dei due principali Rb , della possibilità di calciare, gocando a corrente alternata in attacco per gran parte dell’ incontro …
siete rimasti vivi
sino all’ ultimo secondo, aggrappati a quella innata capacità di combattere che avete dentro
che vedo brillare come una promessa anche ora nei vostri occhi.
La strada che mi porta alla smart si diluisce in questi pensieri.
E’ tempo di andare.
Metto in moto e abbasso la radio mentre sulla strada di casa canticchio..
“ I love you babies …nananana –nanananana…”
Oh yea…I love you babies,
I Love you so much…

Maurizio Elisio.

Foto di Maurizio Elisio e Massimo Lentini